Il trillo. Cos’è? Come si scrive? Come si esegue? Tutti possono eseguirlo? Grazie ad esempi, sia sonori che visivi, analizziamo questi ed altri aspetti di uno degli abbellimenti musicali più frequenti.
Il trillo è un abbellimento. Gli abbellimenti sono delle note aggiunte – alla melodia – con lo scopo di rendere più ricco e quindi più “bello” ciò che ascoltiamo.
Ognuno di questi ornamenti viene indicato con un simbolo che il musicista deve decodificare ed eseguire. Nel caso del trillo il simbolo corrispondente è un “tr“[] se è di breve durata, mentre se si deve eseguire un trillo prolungato ecco che alle due lettere tr si affianca una serpentina[] che si protrarrà per tutta la durata richiesta dal compositore.
Se nel pronunciare la parola trillo ci appoggiamo sulla erre facendola rotolare ci accorgiamo di come questo termine imiti foneticamente l’effetto sonoro prodotto da tale abbellimento (onomatopea).
Come si esegue? L’esecuzione prevede il rapido alternarsi della nota cosiddetta reale – su cui e indicato il simbolo tr – e la nota superiore, che può essere a distanza di un tono o di un semitono.
Ne esistono molte versioni: diretto, rovesciato, doppio, libero ecc ecc. Anche le preparazioni e le risoluzioni del trillo sono numerose; ora vi mostro un “reperto storico” (nel video). Quello che vedete è l’immagine dei miei appunti al riguardo presi quando studiavo teoria e solfeggio.
E’ giunto il momento di fare il primo ascolto, partiamo da una esecuzione vocale …