Ascolteremo e vedremo alcuni grandi direttori d’orchestra all’opera.
Di questo ruolo analizzeremo: storia, funzione, gesto e personalità.
Un percorso di conoscenza … con finale a sorpresa!
L’argomento di oggi è senza dubbio un “signor argomento”: il direttore d’orchestra! Dedicare al direttore d’orchestra un solo video potrebbe essere un po’ riduttivo. Per rimediare stileremo una scaletta di lavoro il più possibile “pratica”, per capire a cosa serve il direttore d’orchestra e ascoltarne – oltre che vederne – alcuni esempi: ciò permetterà di comprendere meglio la funzione di tale ruolo.
Iniziamo col dire quando nasce la figura del direttore d’orchestra. Non esiste una data precisa, possiamo comunque ritenerla una figura relativamente “recente”. Infatti, sino al 1700, non si è sentita la necessità di un coordinatore dell’orchestra perché la musica era – nei suoi elementi compositivi – non così “ricca” rispetto a come si trasformerà nei tempi successivi. Anche gli organici non erano così numerosi come quelli che vedremo nei secoli a venire.
Per la verità anche nelle epoche passate esisteva una figura di coordinatore, ma con una funzione minore, ed era affidata al primo violino. Il primo violino, per chi non lo sapesse, è il musicista seduto in prima fila e situato proprio alla sinistra del direttore d’orchestra e, nelle epoche passate, era proprio lui che si alzava per dare l’attacco, momento fondamentale per una esecuzione di gruppo.
Talvolta, sempre in tale periodo, era lo stesso compositore che svolgeva tale compito; teniamo presente che spesso il compositore faceva parte dell’orchestra. Egli aveva il ruolo di “basso continuo“, ruolo che abbiamo già trattato in un precedente video: “un concerto“. Seduto al clavicembalo il compositore dava l’attacco con un cenno della testa.
Con l’arrivo dell’ottocento la musica si arricchisce di espressività e si sente sempre più la necessità di un coordinatore, anche per la gestione dell’andamento …