Un grande virtuoso è chi sa eseguire brani ricchi di difficoltà tecniche facendoli apparire semplici.
Il virtuosismo coinvolge, stupisce e attira; analizziamolo anche grazie ad un ascolto guidato.
Cos’è il virtuosismo e cosa possiamo cogliere di questo aspetto? Il virtuosismo è una caratteristica molto evidente che coinvolge l’ascoltatore e che richiede una grande abilità da parte dell’esecutore. L’abilità tecnica al massimo livello!
In campo musicale il periodo che immediatamente ci torna alla memoria come massima esplosione del virtuosismo è l’ottocento, quando assistiamo anche al perfezionamento degli strumenti. Strumenti e voce: i virtuosi sono a tutto campo!
Nell’ottocento un grande apporto al virtuosismo è stato senza dubbio fornito dal pianoforte. Tale strumento, che si è definitivamente affermato in questo periodo storico, ha dato la possibilità di esprimere svariati aspetti oltre a quello virtuosistico: pensiamo solamente a quello legato all’espressività.
Ora torniamo alla difficoltà tecnica che viene affrontata da qualunque esecutore nel corso dei suoi studi. Esiste tuttavia anche chi dispone di questo “dono” che gli consente di rendere la difficoltà tecnica pulita, sciolta. L’ascoltatore quasi non si accorge della complessità del brano: più è bravo l’esecutore è più la difficoltà non risulta tale per chi ascolta.
Ora attraverso un ascolto guidato, cioè un ascolto insieme, vediamo di comprendere meglio alcuni aspetti del virtuosismo. Ascoltiamo un brano che fonde sicuramente due grandi virtuosi dal punto di vista della composizione. Si tratta de “La campanella” di Franz Listz che, come molti di voi sapranno, è tratta da un tema di Niccolò Paganini (per lo spartito clicca qui). Quest’ultimo è conosciuto come grande virtuoso del violino; si può anche affermare che Paganini sia conosciuto più come esecutore che come compositore…