Se all’ascolto può essere evidente la differenza fra suono e rumore, la definizione di tale differenza può risultare meno immediata.
Rumore e musica sono sempre distanti? Scopriamolo insieme.
Chiunque di noi conosce la differenza tra suono e rumore. Se però chiediamo di definire tale differenza ecco che, non sempre, le spiegazioni appaiono così chiare.
E’ probabile che la risposta più frequente sia: “il suono è piacevole e il rumore è sgradevole“. Nel sentire questa frase subito possono sorgere un sacco di interrogativi che portano a mettere in dubbio la distinzione appena citata. Risponderemo a questi dubbi – avvalendoci anche di esempi sonori – nella seconda parte del video.
La seconda probabile risposta potrebbe essere: “il suono è intonabile e il rumore no“. Iniziamo da qui, cosa vuol dire? Vuol dire che io posso ricantare l’altezza di un suono, ma non mi è possibile per un rumore.
Quando parlo di altezza di un suono mi riferisco a quella sua specifica caratteristica che dipende dalla frequenza delle vibrazioni. Se un’onda sonora è caratterizzata dalla ripetizione costante e regolare di una vibrazione io posso quindi determinarne la quantità e definire la precisa altezza di quel suono. Il rumore, non avendo un’onda sonora regolare, non ha una altezza precisa e, di conseguenza, non posso intonarlo.
L’acustica, la scienza che studia la vibrazione, ci permette di definire un suono come “onda sonora regolare” e rumore “onda sonora irregolare“. Grazie al programma Audacity possiamo rendere visibile la differenza appena spiegata.
Guardiamo l’onda sonora di un suono: nell’esempio vedete l’onda generata da il LA 440Hz (), quello posizionato nel secondo spazio del pentagramma in chiave di violino. Vediamo adesso l’onda sonora generata da un rumore ()…