Poema sinfonico

Il poema sinfonico è la forma strumentale perfetta per “vedere” ciò che il compositore vuole raccontare.
Entriamo quindi insieme nel mondo descrittivo di Alexander Borodin con la composizione “Nelle steppe dell’Asia centrale”.

Oggi parliamo di poema sinfonico. Il poema sinfonico è una forma strumentale. Fra i due termini che compongono il nome di questa forma potrebbe un po’ spaventare il termine “poema” che abitualmente associamo a qualcosa di “lungo”, di protratto nel tempo.

In effetti il poema sinfonico può anche essere una forma piuttosto dilatata nel tempo, ma esistono anche poemi di durata ridotta: quello che noi analizzeremo insieme è proprio uno di questi.
La definizione scolastica di questa forma può essere: “forma strumentale, ad ampio respiro, generalmente indicata per un organico strumentale piuttosto corposo e – la caratteristica più importante e su cui punteremo la nostra attenzione – descrittiva“.

I compositori che vi si dedicano devono fare in modo di fornire a chi ascolta tutte le indicazioni possibili per “vedere” ciò che essi hanno in mente e che vogliono comunicare attraverso la composizione. La forma strumentale di cui parliamo è tipica della seconda metà dell’ottocento.

Faremo riferimento ad una composizione di un autore russo: Alexander Borodin. Questo compositore fa parte del cosiddetto “gruppo dei cinque“. Va da sé che tale gruppo era formato da cinque compositori – alcuni molto famosi e altri meno.
Per completezza li elenchiamo: oltre a Borodin troviamo Rimsky-Korsakov, Balakirev, Cui e Mussorgsky.
Questi compositori – e quelli di tutte le scuole nazionali del tempo – cercavano di far emergere nelle loro composizioni i temi tipici della propria terra d’origine: nel brano che ascolteremo insieme lo avvertiremo in maniera netta!

Alexander Borodin ci propone un poema sinfonico dal titolo “Nelle steppe dell’asia centrale” (per lo spartito clicca qui). Come già detto si tratta di un poema sinfonico non estremamente lungo; viene talvolta anche definito “schizzo sinfonico” proprio per la sua durata ridotta.
Borodin stesso, così come altri compositori, fornisce indicazioni precise su cosa dobbiamo “vedere” … 

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