Antonio Salieri fu uno dei più prolifici compositori del suo tempo. Celebrato e stimato, ebbe una brillante carriera alla corte di Vienna diventando una celebrità europea.
Salieri – dunque – è ricordato come un grande musicista… beh, non sempre! Ancora oggi cattiverie e dicerie continuano ad offuscarne l’immagine.
Ascoltiamo l’inizio del Requiem in DO minore di Antonio Salieri, composto nel 1804 “per” Antonio Salieri (ascolto nel video).
La toccante atmosfera evocata dal brano ci aiuta ad introdurre subito un argomento ponendoci una domanda: perché ancora oggi intorno a questo compositore aleggia un’atmosfera negativa?
Facciamo un discorso a ritroso. L’ultimo avvenimento, in ordine di tempo, che ha contribuito a mantenere viva tale visione negativa è datato 1984, anno di uscita di un film molto bello: “Amadeus” di Miloš Forman.
E’ un film che ha molteplici pregi, tra i quali offrirci l’ascolto di molta musica di W. A. Mozart; dipinge però il co-protagonista Antonio Salieri in modo estremamente negativo.
Il compositore italiano è presentato come una persona rancorosa, invidiosa di Amadeus, e dotato di scarse capacità musicali. In aggiunta si attribuisce a Salieri anche un ruolo nella morte di Mozart; non un ruolo materiale ma “psicologico”. Il film in questione è tratto da un dramma di P. Shaffer del 1979.
L’origine di tutte queste dicerie risale comunque a molto ma molto tempo prima: infatti sin dalla morte di W. A. Mozart, avventa nel 1791, sono circolate voci calunniose nei confronti di Salier che in quel periodo era il maestro di corte a Vienna (posto ambito da Mozart).
Come molto spesso accade, è dopo la morte che ci si accorge di aver perso un genio. Wolfgang Amadeus, da adulto, non ha ricevuto così tanti onori e riconoscimenti e quindi chi, meglio di Antonio Salieri, può essere preso di mira per alleggerire il senso di colpa generale? …
La ringrazio moltissimo per le sue lezioni. Sono veramente eccezionali.
Grazie, grazie, grazie.