In questo video analizzeremo alcuni esempi in cui la musica classica entra nella musica pop come fonte di ispirazione o presente in modo esplicito.
Spazieremo dal canto gregoriano a Prokofiev, passando per Bach, Pachelbel e Rachmaninov.
Quali saranno i pezzi classici e le canzoni ad essi collegate?
Classica nel pop? Non è affatto insolito.
Possiamo ritrovarla in vari aspetti. Alcune volte nell’emissione vocale: se i cantanti utilizzano la voce “impostata”, cioè emettendola con una tecnica quanto più vicina ai cantanti lirici, ecco che ritroviamo l’aggancio con il melodramma.
Altre volte troviamo strumenti della tradizione classica, tipo gli archi, inseriti nelle canzoni.
In questo video dal titolo “classica nel pop” non ci soffermeremo su questi aspetti, ma andremo ad analizzare quando “pezzi” di musica classica vengono inseriti nella musica pop; potremo trovarli in modo esplicito o come fonte di ispirazione.
Iniziamo da esempi di canzoni che si “ispirano” alla cosiddetta musica “colta”.
La prima canzone che trattiamo – datata 1967 e famosissima – è “A whiter shade of pale” dei Procol Harum, gruppo rock britannico.
Proprio nell’introduzione di questa canzone – eseguita all’organo Hammond – ritroviamo Bach, Johann Sebastian Bach. I Procol Harum si sono ispirati all’aria dalla suite n.3 BWV 1068 di J.S. Bach, quella che generalmente è più conosciuta con il titolo “aria sulla quarta corda”.
Per noi, in Italia, fu resa ancora più nota dai Swinger Singers, esecutori della sigla del programma televiso “Quark” di Piero Angela.
Gary Brooker, fondatore dei Procol Harum, seguiva con interesse gruppi come i Swingle Singers e il Jacques Loussier Trio che rifacevano con sola voce – e/o in chiave jazz – brani di compositori classici, tra cui Bach.
Direi che è giunto il momento di ascoltare questa famosissima “intro” di “A whiter shade of pale” dei Procol Harum per poi confrontarla con il brano a cui si sono ispirati…